La cultura a Lazise: verso una “Progettualità Culturale”
Per “fare cultura” serve un progetto, una regia sapiente, messa in atto da personale qualificato che sappia strutturare, ordinare e fondere tutti gli ambiti della nostra vita che sono pervasi dalla “cultura”.
La professionalità degli addetti alla cura, alla gestione, alla promozione e comunicazione del patrimonio culturale, e alla collaborazione con enti, istituzioni e associazioni – dall’Università alla Scuola a enti di ricerca e associazioni e fondazioni di natura culturale e sociale – è un presupposto fondamentale per dare alla cultura quel ruolo, che è stato riconosciuto anche dalla legge, di” diritto e risorsa fondamentale per la crescita umana, per lo sviluppo sociale ed economico della comunità, per la promozione dei diritti umani, del dialogo tra le persone e della qualità della vita”.
Non è sufficiente allocare risorse alla voce “cultura”, acquistando servizi offerti da società, associazioni o individui singoli privi di coordinamento tra loro e, conseguentemente non in grado di incidere e di far crescere il tessuto sociale: occorre impegnarle in maniera consapevole, in un’ottica di lungo periodo, attraverso progetti che siano in grado di incidere in modo strutturale sul sistema della cultura, che è intimamente connesso a quello sociale ed economico.
Serve, a nostro avviso, un programma che coinvolga in modo permanente e continuo la comunità e tutti gli attori del nostro territorio e che promuova opportunità di apprendimento, partecipazione attiva e benessere dei cittadini: un programma che metta al primo posto la cura delle persone di ogni fascia d’età e che sia capace di creare relazioni, attraverso un’offerta ampia di proposte.
Non serve, meglio, non basta, una biblioteca come luogo dei libri: la biblioteca deve divenire luogo di incontro e di opportunità, dove gli abitanti di Lazise possano acquisire, ancor prima che conoscenze o competenze, una consapevolezza del patrimonio storico e ambientale che li circonda, e una sensibilità e coscienza collettiva propria di una comunità: una biblioteca che sia centro propulsore di iniziative e coordinatore anche delle associazioni locali che hanno come obiettivo la conoscenza dei luoghi, delle tradizioni, dell’arte, della musica, del teatro, del cinema
Tale programma non dovrebbe esser frutto di scelte estemporanee ma dovrebbe essere redatto con congruo anticipo e diffuso e pubblicizzato non solamente tramite la app o il sito del Comune: se questo mezzo di comunicazione può essere veloce e immediato per i cittadini di Lazise di una certa fascia di età, non è idoneo a coinvolgerli tutti e non è assolutamente in grado di raggiungere i turisti e tutti coloro che visitano il nostro paese.
Abbiamo appreso che nel nuovo centro di Via Roma verrà ospitata una biblioteca di circa 200 metri quadrati.
Riteniamo che tale spazio sia insufficiente e che gli abitanti di Lazise debbano avere di più.
Una biblioteca dovrebbe essere composta di spazi destinati ad usi diversi: sale studio, sale di consultazioni, sale per laboratori dei più piccoli, sale per incontri, presentazioni, dibattiti, sale con quotidiani e riviste e un accogliente piccolo bar.
Non serve lavorare di fantasia, è sufficiente guardarsi attorno e imitare modelli virtuosi realizzati da paesi, vicini o lontani, di dimensioni simili al nostro.
Rinviamo a questo proposito anche a quanto pubblicato sul nostro sito Lazise Civica alla voce CULTURA.
La “Legge per la cultura” della Regione Veneto
Vogliamo evidenziare che la Regione Veneto ha promulgato la “LEGGE PER LA CULTURA”: è la legge n. 17 del 16 maggio 2019. Vi invitiamo a leggerla.
Per dare concreta attuazione al disposto legislativo, ai sensi dell’art. 7, comma 3, è stato emanato, con allegato alla deliberazione consiliare n. 17 del 22 febbraio 2022, il secondo programma triennale della cultura 2022- 2024 (il primo si riferiva agli anni) 2019-2021, e con l’allegato alla DGR 235 del 07.03.2023 è stato approvato il piano annuale per la cultura 2023 che propone individua come prioritari gli interventi:
- Incentrati sulla ripartenza delle attività del mondo culturale, autonome e complementari alle azioni del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza
- Orientati allo sviluppo di ogni forma di collaborazione e di condivisione di progettualità tra soggetti culturali, comprese le sinergie di rete e in rete
- A servizio dello sviluppo del territorio, dunque con effetti duraturi nel medio-lungo periodo, sostenibili (anche in senso economico finanziario), che puntino alla massima fruibilità, all’integrazione con le attività culturali , che siano potenziali occasione di nuova occupazione
- Dedicati alla formazione permanente degli operatori culturali e all’’audience development
- Improntati allo sviluppo digitale
- Relativi alla costruzione, sviluppo e funzionamento a regime degli strumenti di supporto alle politiche regionali
- Utili a misurare i risultati delle politiche culturali regionali messe in atto e a fornire elementi di valutazione del loro impatto nel medio lungo periodo
Il piano è strutturato in tre macro ambiti di intervento:
AMBITO 1. Azioni trasversali
Si tratta di attività e progetti integrati tra settori culturali, o che ne interessino più d’uno
AMBITO 2. Azioni per beni, servizi, arte e attività culturali
Appartengono all’ambito le azioni dirette principalmente a favore di beni e servizi, affiancate da attività di sostegno a studi, ricerche e iniziative culturali
AMBITO 3. Azioni per spettacolo, creatività e impresa culturale
Le azioni riguardano lo spettacolo dal vivo e riprodotto, professionistico e amatoriale, le imprese culturali e creative
Il programma prevede poi le diverse modalità e i mezzi a disposizione per attivare gli interventi (bandi, affidamenti, accordi, protocolli di intesa e convenzioni, partecipazioni a programmi, progetti, e iniziative extraregionali, partecipazione a progettualità di altre strutture regionali, collaborazioni, attivazione di concorsi, premi, riconoscimenti, attuazione diretta di particolari iniziative) e, con Legge Regionale n. 32 del 23 dicembre 2022, stanzia risorse per Euro 2.745.000,00 per l’anno 2023.
I soggetti che possono concorrere per l’assegnazione di questi bandi sono, a seconda degli ambiti di intervento, i più vari: Enti locali, fondazioni, associazioni culturali o di promozione sociale, imprese sociali, cooperative sociali, compagnie, onlus, musei, archivi e biblioteche riconosciuti ai sensi della LR 17/2019, istituti culturali e soggetti privati senza scopo di lucro.
Questi finanziamenti derivano dal PR VENETO FESR 2021-2027: Programma Regionale Veneto del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Abbiamo voluto fornire una sommaria indicazione della straordinaria potenzialità che la Regione Veneto offre per iniziative di carattere culturale, fornendo un’idea della amplissima latitudine di questa definizione, e riportando dati e programmi relativi al 2023 in attesa che si rendano disponibili quelli relativi al 2024.
Riteniamo che le opportunità offerte dalla Regione Veneto e le risorse messe a disposizione debbano essere colte.
Il Comune di Lazise e il Rapporto con le Associazioni
Sul sito del Comune di Lazise compare un elenco di 57 associazioni di varia natura.
In attesa di conoscere le determinazioni dell’Amministrazione Comunale in ordine alla Nuova Biblioteca Comunale, con l’auspicio che vengano coinvolte nelle decisioni anche le Commissioni interessate e il Consiglio Comunale, formuliamo le seguenti proposte con riguardo alle Associazioni operanti sul territorio che, come abbiamo più volte evidenziato nei nostri interventi e nel nostro programma, costituiscono un tessuto importante che in molti casi ha, di fatto, supplito alle carenze dell’ Amministrazione stessa.
Riteniamo che l’istituzione, da parte del Comune di Lazise, di un albo, lo stanziamento di un importo in bilancio e l’adozione di un regolamento che disciplini in maniera chiara e trasparente tipologie di intervento e beneficiari sia strumento indispensabile per consentire alle associazioni di operare e che costituisca uno stimolo all’adozione di progetti per il coinvolgimento dei cittadini di Lazise.
Allo stato, non ci sono criteri di riferimento: ci si rivolge all’assessore e si chiede la somma che si ritiene necessaria per lo svolgimento di un’attività e il Comune paga.
Ci chiediamo: perché il Comune dà un contributo di 500 euro a un’associazione per organizzare una festa e chiamare un complesso ad allietare una serata e ad un’altra associazione invece dà, per la medesima attività, un contributo di 1000?
Dipende dal numero degli associati, dal numero dei soggetti coinvolti, dalle finalità della serata e dal contenuto della stessa? E’ un contributo che copre tutte le spese o solo una parte? Non è dato sapere.
Per questo, riteniamo opportuno:
- che venga istituito un vero e proprio albo delle associazioni che hanno sede ed operano sul territorio comunale, e che ogni associazione fornisca il proprio statuto, il numero degli iscritti e recapiti telefonici e mail;
- Che le associazioni vengano suddivise per categoria (sociale, culturale, sportiva etc)
- che ogni associazione nomini un rappresentante per i rapporti con l’Amministrazione Comunale;
- che il Comune, eseguita questa ricognizione, convochi tutte le associazioni per un incontro e una reciproca conoscenza;
- che il Comune metta a disposizione spazi idonei per le riunioni delle associazioni;
- che il Comune metta a disposizione un esperto contabile per un incontro che illustri la legislazione civile e fiscale e che, periodicamente, questo esperto possa fornire informazioni e consulenza
- che il Comune metta a disposizione un consulente che illustri alle associazioni le modalità per accedere ai fondi stanziati dalla Regione Veneto
- che il Comune stanzi a bilancio una somma congrua per il supporto alle associazioni
- che il Comune adotti un regolamento per l’erogazione dei contributi sulla falsariga di quello qui allegato