Con questo approfondimento vorremmo iniziare una riflessione sul Demanio comunale, sul suo uso attuale e sul suo utilizzo futuro. Ci farebbe piacere avere le opinioni dei lettori perché il tema ci pare poco trattato ma è di stretta attualità e riguarda il nostro futuro.
Camminando lungo le rive del lago nel territorio comunale di Lazise si vedono frequentemente cartelli che dichiarano l’uso esclusivo di tratti di spiaggia demaniali a favore di operatori economici vari. Tale uso è concesso dall’Amministrazione Comunale, che è il gestore delle proprietà demaniali e quindi delle spiagge, a fronte del pagamento di un canone annuo, di solito piuttosto basso.
Questi tratti di spiaggia sono utilizzati o come spazi tecnici per esercitare l’attività di noleggio natanti o, più frequentemente, per disporre delle sedie sdraio e degli ombrelloni da affittare ai bagnanti. Queste attività ostacolano, ovviamente, il libero transito delle persone o la possibilità di stendersi liberamente al sole.
Prendendo spunto da questa constatazione abbiamo controllato nell’Albo Pretorio del Comune ed abbiamo notato che, oltre alle concessioni già presenti, sono presenti molte altre richieste analoghe che richiedono concessioni di aree anche di dimensioni consistenti e che sono in attesa definizione.
La nostra opinione generale è che le spiagge, essendo proprietà demaniale, devono restare a disposizione dei cittadini e che quindi il loro utilizzo non sia da concedere in esclusiva ad operatori commerciali.
Ovviamente comprendiamo che certi spazi tecnici di dimensione ridotta siano indispensabili per condurre alcune attività ma questi dovranno essere gestiti come eccezione e non come regola.
Se ci si riflette un poco si può constatare che le rive del Lago sono, assieme allo specchio d’acqua, il fattore più importante che caratterizza il nostro paesaggio e la sua attrattività. Per puro gioco intellettuale si provi ad immaginare di trasferire tutte le strutture turistiche gardesane in mezzo alla Pianura Padana o al Tavoliere delle Puglie: il risultato economico non sarebbe sicuramente quello che abbiamo davanti agli occhi.
È questo il principale motivo per cui le rive vanno preservate integre, non date in uso esclusivo e quindi siano accessibili a tutti. Pensiamo che la conservazione della loro integrità e, in prospettiva una loro rinaturalizzazione per recuperare la loro funzione di filtro del flusso ondoso, di sede per la deposizione delle uova e di luogo di naturalità siano un fattore chiave.
Ci rendiamo perfettamente conto delle necessità delle attività economiche e non è nostra intenzione ritornare ad un idilliaco Eden. Ma è necessario che queste realtà diventino consapevoli e si facciano carico di questo aspetto che, in prospettiva, è fattore chiave anche per la loro vitalità.
Vorremmo, un po’ presuntuosamente, cercare di innalzare il livello delle valutazioni sul nostro futuro al di sopra della quotidiana, un po’ miope e molto stucchevole ricerca dell’aumento del numero delle presenze. L’overtourism è una realtà a cui è indispensabile far fronte perché rischia di soffocarci. E non siamo solo noi a dirlo, basta leggere o ascoltare con attenzione i commenti di tecnici ed operatori.
L’uso delle spiagge è un punto di partenza: richiede la valutazione dell’impatto ecologico e una visione di lungo periodo che veda una riqualificazione dell’ambiente attorno al lago.
Non vediamo alternative: continuare nella direzione in cui stiamo andando rischia di portarci sulla Riviera Romagnola ed alle sue mucillaggini.