MOZIONE ai sensi dell’Art. 19 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale avente per oggetto:
“RIORGANIZZAZIONE, REGOLAMENTAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI PORTI COMUNALI”
I PORTI DI LAZISE
Funzione importante svolgono i tre porti comunali di Lazise e Pacengo per residenti, pescatori, turisti e operatori economici.
Essi possiedono peculiarità e problematiche diverse.
In questo documento sono trattati i 2 porti comunali del capoluogo, il porto Vecchio e il porto Nuovo.
Per quanto riguarda il porto di Pacengo, ci si riserva di approfondire la questione nel momento in cui l’Amministrazione sarà in grado di manifestare correttamente i suoi futuri progetti ai cittadini.
PORTO VECCHIO
Il secolare utilizzo del porto vecchio di Lazise era un tempo strettamente legato alle attività militari, commerciali della Dogana veneta e della pesca di sostentamento dei residenti nel tempo.
In seguito agli interventi attuati negli anni ’20 del secolo scorso, con la demolizione del “cason” per far posto al monumento ai caduti, della torre del “cadenon” e dell’antico porticato per creare l’accesso carrabile al nuovo lungolago, l’assetto urbano dell’intero paese e il simbiotico legame con il suo lago furono completamente stravolti. L’acqua e i fonteghi da allora non penetrano più a pettine nelle vie e nelle calli ma diventano strade lastricate.
Alla stregua del paese anche il vecchio porto ha subito le relative conseguenze e ha cambiato aspetto.
Oggi la sua vocazione rimane quella principale dell’ormeggio delle tradizionali barche da pesca dei diportisti, pur non essendoci ormai più pescatori professionisti.
Per quanto riguarda la normativa degli ormeggi nel porto (valida per tutti i porti), la Regione del Veneto ha emanato norme specifiche per la navigazione e gli ormeggi.
Le ultime Linee Guida, approvate con D.G.R. n. 401/2020, sono state anche riprese ed evidenziate così come stampato in tre lingue sul grande tabellone posto all’ingresso dell’imboccatura del porto Vecchio che recita: “L’ormeggio fisso per le imbarcazioni è ammesso solo per chi ha la prescritta concessione e l’ormeggio temporaneo solo nello spazio segnato in banchina con colore azzurro”.
La Giunta comunale con delibera n. 62 del 18/03/2022 ha approvato, inoltre, il “Piano Porti” e il 18/08/2022 l’Ufficio Demanio Idrico Lacuale e Portuale del Comune ha pubblicato un avviso in cui si ricordava che “l’ormeggio temporaneo all’interno dei porti Vecchio e Nuovo, in ottemperanza alla delibera di Giunta n. 72 dell’1 aprile 2022 di approvazione del Piano Porti di Lazise, è consentito ai soli natanti aventi dimensioni massime di lunghezza m 7,00 e larghezza m 2,25″. L’ormeggio è a pagamento con tariffa approvata da delibera di Giunta n. 58 del 27/07/2017 al costo di € 10,00 orarie. La gestione degli ormeggi è affidata in concessione a Ditta esterna”.
Oggi in banchina non esiste alcuna traccia della segnalazione prevista dalla regolamentazione vigente, né altra indicazione di norma per la tipologia di ormeggio temporaneo.
Nelle ultime stagioni estive si è assistito giorno e notte a un viavai di motoscafi, anche di notevoli dimensioni che talvolta superano in altezza i primi piani delle case, entrare e uscire con manovre slalomistiche tra gli spazi ridotti del porto cercando di trovare uno stretto ormeggio “all’inglese” in banchina.
Questa situazione è vissuta da alcuni commercianti come un bene per le attività economiche locali, mentre per altri abitanti è solo come un fastidioso inquinamento visivo, acustico e ambientale, accentuato dal fatto che talvolta, alcuni dei loro passeggeri mostrano poco senso del pudore e rispetto dei luoghi. Inoltre sorge una problematica di sicurezza dovuta talvolta all’imperizia di chi guida la barca.
Il Porto Vecchio riteniamo debba continuare ad essere un luogo da ammirare in un meraviglioso contesto urbano, una “cartolina vivente”!
Ciò detto, per valorizzarne l’immagine sarebbe opportuno riservare la zona del porto a posti barca assegnati esclusivamente alla tipica lancia Gardesana, la barca dei pescatori per intendersi.
Questa disposizione potrà conferire un senso di ordine e armonia che valorizzerà ulteriormente il porto.
Sarebbe opportuno sostanzialmente che il Porto Vecchio fosse riservato alle sole barche da pesca e storiche, vietando l’accesso a motoscafi e yacht anche per il solo accesso temporaneo.
Barche ben curate, tutte ormeggiate ordinatamente in fila all’interno di questo scrigno, quasi a rivolgere un rispettoso saluto alla chiesetta di San Nicolò, patrono dei naviganti. Veramente una bella cartolina di Lazise da mandare nel mondo!
Non volendo porre l’attenzione sul danno economico per il mancato introito delle somme dovute al Comune per la sosta temporanea (peraltro i parcheggi per le auto sono a pagamento), si ritiene che anche questa specifica esigenza di una richiesta turistica particolare vada coltivata ed agevolata in modo appropriato a favore di tutti, ma nel rispetto della citata normativa vigente si devono, quindi valutare soluzioni diverse come di seguito indicato.
Al fine di migliorare la situazione esistente, per il Porto Vecchio si propone di:
- Individuare il posizionamento di boe o di pontili galleggianti e/o sistemi equipollenti, necessari all’ormeggio temporaneo anche per tutti i natanti di dimensioni. Predisporre sistemi che prevedano il pagamento (parchimetri ad esempio) per la sosta individuata sul lungolago. Il posizionamento era già individuato nella delibera di giunta numero 116 del 10.06.2021 (in una zona che non costituisce intralcio per le rotte di Navigarda), individuata sul lungolago Marconi, prospiciente l’hotel Miralago, ove sono già presenti e installate a questo scopo numerose bitte di ormeggio.
- Vietare l’ormeggio temporaneo ai natanti sprovvisti di concessione nel porto.
- Provvedere a pubblicizzare ed evidenziare la normativa vigente in merito alla nuova regolamentazione da attuarsi, inoltre informare sul posizionamento degli ormeggi temporanei regolari e sulla tariffazione dell’ormeggio temporaneo.
- Istituire una metodologia e una procedura per il controllo del rispetto della regolamentazione vigente individuando le figure professionali consone al controllo e riscossione, definendo i provvedimenti sanzionatori per chi non rispetta la normativa. (giova ricordare che in assenza di definite procedure sanzionatorie perde di efficacia qualsiasi prescrizione).
- Individuare zone consone per l’esercizio di noleggio barche in zone extra portuali.
PORTO NUOVO
Questa infrastruttura ha caratteristiche, storia e problematiche significativamente diverse da quelle degli altri porti comunali.
La prima pietra del porto, di nome e di fatto nuovo, fu posata all’inizio degli anni ’60, successivamente il “porto nuovo” è stato ampliato con una rosta e completato, dopo qualche decennio, con un nuovo molo a nord.
Con la sua geometria, sghemba e curva, l’eliminazione al suo interno dell’unico scivolo pubblico di alaggio e varo (“tanto basta quello di Pacengo…”), dimostra una sgrammaticata progettazione idraulica, che si ritiene possa essere attribuita a una scarsa conoscenza delle esigenze dei residenti, delle condizioni al contorno geo/morfologiche del luogo, delle correnti, dei moti ondosi e dei venti locali.
Inoltre, l’evidente scarso ricambio di acqua al suo interno è talvolta messo in luce da manifeste e strane colorazioni anomale dell’acqua seguite da morie, forse per asfissia, di pesci.
L’Associazione Internazionale dei Congressi di Navigazione ha elaborato “raccomandazioni tecniche per la progettazione dei porti turistici”, approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel 2002, in cui, trattando uno specifico argomento, parla d’impianti per il ricambio e l’ossigenazione delle acque interne portuali al fine di ridurre la concentrazione di sostanze inquinanti e aumentare il tasso di ossigeno disciolto. Tra le varie soluzioni prevede anche un collegamento idraulico dello specchio acqueo interno verso il largo per mezzo di tubazioni di diametro variabile, localizzate in corrispondenza dei punti più ridossati lontani dall’imboccatura.
Si può pensare quindi a un qualche sfogo, nella parte sud del porto, dell’acqua stagnante al suo interno?
A seguito di varie segnalazioni di collisioni notturne con le boe di delimitazione di rotta di Navigarda, poste in prossimità dell’imboccatura dei porti, sarebbe utile richiedere alla stessa Navigarda di provvedere alla messa in sicurezza delle boe mediante illuminazione notturna.
Lazise è marginalmente lambita al largo dai due venti predominanti del lago: la mattina il Peler da nord e il pomeriggio l’Ora da sud.
Altri venti sono l’Ander proveniente da ovest che “non fa tanti complimenti quando soffia” e manifesta spesso la sua forza con onde frangenti sulla banchina del lungolago.
Altro discorso per la Vinessa, un vento locale del basso lago che soffia da sud est raramente e può diventare molto pericoloso per la sua forza e il moto ondoso che è riflesso dalla forma a uncino del molo del Porto Nuovo. Si è dovuto costatare, in più occasioni, che invece di riparare dall’onda la porta all’interno amplificandone l’intensità, con effetti deleteri sulle imbarcazioni ormeggiate.
Inoltre porta all’interno del porto anche grandi quantità di detriti di alghe strappate dal fondale.
Questo breve riepilogo della situazione strutturale del Porto Nuovo, di difficile ma non impossibile miglioramento, deve però essere quantomeno tenuto in debita considerazione nella definizione delle regole per la gestione e l’utilizzo del porto medesimo.
Si può vedere, invece, che in questo contenitore si rispecchia la disarmonica sistemazione del suo contenuto: barche da pesca, a vela, piccoli e grandi incongrui motoscafi, pilotine, gozzi e gommoni tutti mescolati tra loro in un guazzabuglio disomogeneo di ormeggi.
Si ritiene che questa situazione sia il risultato del semplice miope criterio di individuazione dei posti barca previsto nei bandi riguardanti solo la dimensione dei moduli standard e definiti dall’unico parametro larghezza: da m 1,45 della lettera “A” fino a m 3,05. della lettera “I”. Il resto delle caratteristiche dei natanti, soprattutto la loro lunghezza, non è purtroppo tenuto in alcuna considerazione.
Sarebbe apprezzabile ripensare la disposizione dei moduli cercando di individuare una maggiore omogeneità per migliorare la situazione attuale.
Anche nel Porto Nuovo, come nel Porto Vecchio, non sono segnalati spazi con la colorazione blu per l’ormeggio temporaneo e di conseguenza devono considerarsi qui ripetute le medesime considerazioni svolte per il Porto Vecchio.
A seguito, poi, dei lavori di rifacimento del sistema degli ormeggi del Porto Nuovo, eseguiti nella primavera del 2022 (e costati complessivamente € 73.506,00) il porto è stato disseminato di 80 gavitelli.
Nella parte più stretta a sud del porto attualmente c’è un groviglio di boe, altre galleggiano proprio al centro e altre libere addirittura all’ingresso della bocca di porto. In questo momento alcune sono addirittura semisommerse dall’acqua.
Tutto questo campo di boe sparse rappresenta un vero rischio per le manovre di ormeggio, da compiere obbligatoriamente a motore.
E’ già successo di assistere a incresciose situazioni di eliche prese nelle catene genovesi delle boe.
In tutti i migliori porti, marine d’Italia e del mondo, gli ormeggi fissi dei natanti al loro interno, sono fatti con trappe ovvero pendini che dalle catenarie e appoggiati sul fondo arrivano ai moli, ogni barca può regolarsi l’ormeggio. Le boe rimangono fuori al largo in rada.
La nostra impressione è che gli ormeggi e la regolamentazione dei porti siano stati trattati fino ad oggi alla stregua dei parcheggi stradali, nonostante i primi siano disciplinati dal Codice della Navigazione e dalla vigente Legge n. 84 del 28/02/1994 di riordino della legislazione in materia portuale, mentre i secondi da un altro Codice, quello della Strada.
Deve inoltre essere segnalato che nel recente passato si sono verificati anche numerosi e ripetuti episodi di furti di motori fuoribordo, specie durante la notte, a danno di diportisti e pescatori locali.
Oltre al buon deterrente dell’installazione recente di videocamere per la sicurezza, sono da curare e mantenere efficienti le luci dei lampioni esistenti che sono attualmente quasi tutti spenti o guasti.
Se ben riorganizzato e valorizzato anche il Porto Nuovo di Lazise potrebbe diventare un’altra bella cartolina per il paese.
Sbagliato e non condivisibile che nell’ultimo recente bando organizzato dal Comune per l’assegnazione dei posti barca, si sia scelto di limitare la facoltà anche ai residenti, di richiesta per l’assegnazione dei posti barca a un solo porto comunale, sui tre disponibili. Cosi facendo si è ridotta, di fatto, la possibilità ai residenti stessi di avere più probabilità di ottenere un posto barca.
Di recente si sono registrati molti comprensibili malumori dei nostri compaesani per i criteri delle assegnazioni dei posti fissi nei porti. Infatti, molti di questi residenti, che si sono visti esclusi dalle assegnazioni dell’ormeggio fisso delle proprie barche di famiglia, magari a vantaggio di “prestanome senza barche”. Urge trovare sistemi efficaci per sradicare questi comportamenti estremamente scorretti e illegali.
Si auspica che l’Amministrazione possa esprimersi fin da subito con appositi provvedimenti a favore dei propri residenti e che, con precisi atti d’indirizzo, questa volontà sia trasmessa e recepita dagli Uffici preposti.
Al fine di contribuire al miglioramento della situazione esistente, si propone per il porto Nuovo di:
- Individuare il posizionamento di boe e/o di pontili galleggianti o sistemi equipollenti, necessari all’ormeggio temporaneo per tutti i natanti anche di dimensioni maggiori. Predisporre sistemi che prevedano il pagamento (parchimetri ad esempio) per la sosta individuata sul lungolago. Il posizionamento era già individuato nella delibera di giunta numero 116 del 10.06.2021 (in una zona che non costituisce intralcio per le rotte di Navigarda), individuata sul lungolago Marconi, prospiciente l’hotel Miralago, ove sono già presenti e installate a questo scopo numerose bitte di ormeggio.
- Prevedere per il futuro il posizionamento dei moduli dei posti barca in maniera tale che le varie tipologie sia collocate in maniera più omogenea e consona;
- Eliminare le boe poste recentemente e ripristinare il precedente collaudato sistema di ormeggio, costituito in acqua da catenarie, corpi morti, trappe e a terra dalle utili catene appoggiate al molo;
- Progettare un collegamento idraulico dello specchio acqueo interno verso il largo, a mezzo di tubazioni di diametro variabile, localizzato in corrispondenza del punto più ridossato lontano dall’imboccatura;
- Posizionare apposite scalette per l’accesso ai natanti;
- Curare e mantenere regolarmente acceso l’impianto d’illuminazione pubblica esistente;
- Eseguire una regolare pulizia e asportazione dei detriti delle alghe specie in occasione di fortunali;
- Impegnare l’Amministrazione nell’individuazione di soluzioni utili ai residenti proprietari di barche attualmente esclusi dalle assegnazioni degli ormeggi fissi, costretti per questo a un penoso e avvilente nomadismo nautico;
- Prevedere che gli incongrui grandi e lunghi motoscafi trovino migliori ormeggi fissi altrove e non nei porti comunali.
- Richiedere a Navigarda di dotare entrambe le proprie boe di sistemi di segnalazione luminosa per la segnalazione notturna.
Chiedo che la presente mozione sia inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale per la discussione e relativa votazione.
Chiedo infine che sia data adeguata pubblicità della presente mozione.
Lazise, 15 Gennaio 2024