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Lazise, il paese dei record di presenze turistiche del Lago di Garda, rischia di pagare a caro prezzo il suo successo. Il fenomeno dell’“OVERTOURISM” sta trasformando il nostro paese in un luogo sempre più difficile da vivere per i suoi abitanti, che si trovano a fare i conti con disagi quotidiani che di anno in anno aumentano.

Le strade del centro storico, un tempo tranquille e vivibili, sono ormai prese d’assalto da fiumi di turisti, creando un traffico pedonale asfissiante. Ristoranti e negozi hanno adattato la loro offerta esclusivamente alle esigenze dei visitatori, con il risultato che si è persa la tipicità e la genuinità del territorio.  Il costo della vita è aumentato in maniera marcata, rendendo sempre più difficile per chi vive e lavora a Lazise restare a vivere nel proprio paese natale.

Uno degli effetti più devastanti è la vera e propria “espulsione” dei residenti a causa dei prezzi astronomici delle case. Il paradosso è che, nonostante il continuo e costante consumo di suolo per edificare case, queste risultano troppo piccole e troppo care per ospitare famiglie, il paese così si svuota nei mesi invernali. 

A questo si aggiunge il malcostume proprio di molti dei proprietari di seconde case, di richiedere in maniera fittizia la residenza, un escamotage per evitare di pagare le tasse comunali in particolare l’IMU.

A tutto questo si aggiungono, inoltre,. altri effetti negativi, come la gentrificazione (riqualificazione e rinnovamento di zone o quartieri, con conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili e migrazione degli abitanti originari verso altri comuni) dei residenti e il conseguente calo vertiginoso dei nuovi nati, fenomeni che stanno svuotando il paese della sua anima comunitaria.
Il numero dei residenti, che in questi anni risulta stabile, è un dato da analizzare in maniera approfondita. Infatti, oltre i “residenti non abitanti”, un numero sempre più alto risulta quello dei cittadini stranieri che rappresentano circa il 10,8% della popolazione attuale.

L’aumento dei prezzi delle abitazioni e la trasformazione delle case in affitti turistici hanno reso quasi impossibile per molte famiglie giovani rimanere a Lazise, con la conseguenza di scuole sempre più vuote e di un tessuto sociale impoverito. 

Alla luce di questi dati la situazione si potrebbe descrivere meglio con la definizione tsunami sociale.

Un recente studio commissionato da Federalberghi Veneto, sul fenomeno dell’OVERTURISM, ha evidenziato che Lazise è la prima destinazione in Veneto per indice di affollamento turistico. La ricerca ha messo in relazione, tra gli altri dati, il numero di visitatori con quello dei residenti, e Lazise svetta in cima alla classifica, dimostrando in modo inequivocabile l’esistenza del problema. 

Difficile, dunque, sostenere il contrario, come invece fa il nostro primo cittadino.

Questa tabella della Regione Veneto mostra il numero di presenze e Lazise risulta essere al sesto posto dietro a comuni molto più estesi, sempre e comunque capofila dei comuni del Garda.

Le amministrazioni locali che si sono alternate in questi anni sono più interessate ai numeri del turismo che dei reali effetti distorsivi che esso produce. La mancanza oggettiva di politiche adeguate risulta evidente attraverso fredda analisi dei dati. Si dovranno necessariamente cercare soluzioni concrete di mitigazione e di miglioramento dei problemi di convivenza tra gli abitanti e gli ospiti. In questi anni abbiamo visto che le amministrazioni hanno prodotto azioni e investito grandi risorse quasi esclusivamente per aumentare in maniera incontrollata i flussi turistici. 

La conseguenza è che Lazise sta perdendo la sua identità ed è diventata un grande parco turistico a uso e consumo del turismo di massa. Il turismo è una risorsa primaria, ma senza una gestione attenta e sostenibile rischia di soffocare il luogo stesso che la genera. 

La situazione è molto complicata, richiede il giusto grado di consapevolezza, per sviluppare politiche di gestione adeguate a vincere questa sfida. Il rischio concreto e che Lazise diventi una bellezza senz’anima, un “nonluogo” cioè, come li descrive l’antropologo francese Marc Augé uno di quegli spazi contrapposti ai luoghi antropologici, quindi tutti quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici. Sostanzialmente dei contenitori senza contenuto.

Questo è il significato dell’immagine del Giano Bifronte dell’immagine della moneta all’inizio di questo approfondimento: il turismo ha molti lati positivi, ma attenzione al “rovescio della medaglia”!

Le soluzioni per contrastare questo declino esistono e devono essere messe in atto con urgenza. 

  • Una politica di edilizia popolare pubblica potrebbe offrire alloggi fruibili ai residenti, permettendo alle famiglie di rimanere o di ritornare nel proprio paese
  • Stabilire un numero massimo di appartamenti ad uso turistico aiuterebbe a riequilibrare il mercato immobiliare, evitando che le abitazioni vengano trasformate esclusivamente in strutture ricettive a scapito della residenzialità. (questa soluzione dovrebbe essere un’iniziativa di carattere nazionale e regionale in quanto le locazioni turistiche sono cosi normate)
  • Un’altra strategia efficace potrebbe essere il recupero di spazi pubblici o l’acquisto di edifici dismessi e in stato di abbandono, come alcuni beni delle parrocchie, da destinare anche a progetti di co housing, per persone anziane autosufficienti, offrendo loro una soluzione abitativa dignitosa e sostenibile. 

Queste misure non solo contribuirebbero a restituire Lazise ai suoi abitanti, ma ridarebbero vitalità alla comunità, contrastando lo spopolamento e preservando l’identità del paese e dei suoi abitanti.

A tutto questo si aggiunge, infine, l’impatto ambientale: il crescente numero di visitatori sta mettendo sotto pressione le infrastrutture, aumentando la produzione di rifiuti e il consumo di risorse idriche ed energetiche. La viabilità è diventata un’agonia per residenti e visitatori, nonostante il sindaco di Lazise ritenga che non ci siano problemi di traffico, con strade intasate da auto e bus turistici, mentre i parcheggi scarseggiano e le lamentele dei cittadini si moltiplicano. Il consumo di suolo ha trasformato il comune di Lazise in maniera significativa, alterandone il tessuto urbano e minacciando il fragile equilibrio tra turismo, ambiente e vivibilità degli abitanti.

Ma le ricadute dell’OVERTOURISM sull’ambiente e sul territorio verranno analizzate nel prossimo approfondimento.

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