Proposta Lazise Civica (Aggiornamento del 6 Agosto)
PREMESSA
Come si persegue la “tutela e valorizzazione del paesaggio”, che è un insieme armonico di beni ambientali e culturali, ma anche di valori, da conservare e difendere, che costituisce il nostro patrimonio storico e artistico, inserito nel nostro ambiente naturale?
Il paesaggio che caratterizza il nostro territorio è un bene di tutti, impresso nella memoria di ogni luogo e delle persone che ci vivono. La sua tutela deve rimanere salda e forte sotto tutti gli aspetti. Si va dalla conservazione del paesaggio rurale, fatto di viti e ulivi, ma anche di gelsi, cipressi, frassini, ciliegi, mandorli, canneti, fossi e muri a secco, al restauro delle corti rustiche che disegnano la geografia delle nostre campagne, fino alla riscoperta delle tante stradine e sentieri che già esistono e che vanno mantenuti, segnalati e promossi.
Del patrimonio comunale, infatti, fa parte anche una vastissima rete di strade e sentieri pubblici, di cui esiste la cartografia completa. Sono vie di campagna già esistenti, anche se spesso poco utilizzate, che si possono recuperare, con una spesa contenuta, come collegamenti pedonali e piste ciclabili, in grado di collegare tutto il territorio tra Colà, Lazise e Pacengo. Una rete così capillare di percorsi alternativi alle strade asfaltate può essere la chiave di volta dei piani anche per ridurre il traffico che paralizza la Gardesana e le altre direttrici più congestionate.
Queste stradine di campagna presenti nel nostro territorio, attraversano paesaggi bellissimi, sono già percorribili e, come detto, appartengono al Comune: con una spesa contenuta e un’adeguata segnaletica, un’APP per la promozione, è possibile creare diversi nuovi anelli di piste ciclabili oppure pedonali, per collegare il capoluogo alle frazioni, i centri storici alle colline, i campeggi alle aziende agricole, gli alberghi alle spiagge, con vantaggi per tutti.
La riscoperta e rivitalizzazione di questa rete di percorsi, (da tenere separati, ma collegati con i progetti nazionali e regionali di cammini e piste ciclabili) può dar vita a circuiti per il jogging, le corse e le camminate e passeggiate all’aria aperta, che può servire ad allontanare i pedoni dal traffico e permettere ai turisti di scoprire le colline e le altre parti meno conosciute del nostro territorio.
La Norme Tecniche del PAT vigente (Variante 1 del 2019) indicano, attraverso specifiche DIRETTIVE come il Comune, in sede di Piano degli Interventi, debba provvedere
- alla tutela e valorizzazione della presenza delle strade (ad es. del Bardolino DOC e del Custoza DOC) e all’incentivazione e lo sviluppo delle funzioni agricole produttive, favorendo i principi della sostenibilità ambientale;
- alla promozione dell’organizzazione e la messa a sistema degli elementi afferenti il turismo nel territorio aperto (Segnaletica e cartellonistica dei percorsi, Ambiti per la sosta attrezzata, punti di belvedere, tratti panoramici):
L’amministrazione comunale dovrà impegnarsi per attrezzare, ripristinare ove necessario, manutenere e promuovere questi percorsi con un’apposita segnaletica e pubblicizzarli con opuscoli, mappe e dépliant da distribuire in alberghi, campeggi e uffici pubblici.
L’amministrazione comunale potrà, ad esempio, preparare una descrizione dettagliata di ogni singolo percorso, con numeri e colori distintivi, indicazioni dei tempi e delle difficoltà di percorrenza, da riportare non solo sulla mappa cartacea, ma anche in un’applicazione informatica (app) scaricabile gratuitamente e consultabile su telefonino o altri device.
Per la progettazione e la gestione dei percorsi è opportuno coinvolgere le associazioni, le aziende agricole confinanti e le imprese turistiche, prevedendo anche punti di sosta e di ristoro, con tariffe e orari pubblicati. Infatti, anche nel settore agricolo e ambientale, in questi anni, solo le associazioni si sono dedicate e impegnate nella riscoperta dei luoghi più belli del territorio di Colà, Lazise e Pacengo. Questo sforzo va coordinato e sostenuto con un’attività di promozione e divulgazione delle attività dei volontari, che parta dal Comune.
La predisposizione dei circuiti pedonali e ciclabili dovrà ispirarsi anche alla storia e alla cultura del nostro territorio, creando alcuni percorsi tematici, come, ad esempio, “Le chiese, le pievi e i capitelli di campagna”, “Le vie dell’acqua”, “Le corti rurali”, e così via con tanti altri possibili percorsi guidati.
Da non trascurare la promozione delle attività economiche tipiche del nostro territorio, quali cantine, spacci aziendali di prodotti agroalimentari, locali di ristoro agrituristici
Il richiamo turistico del nostro comune si basa sullo splendore del lago, ma anche sulla bellezza del territorio, che caratterizza Colà, Lazise e Pacengo. Non possiamo permetterci di perdere questa particolarità, distruggendo la nostra identità, anche turistica, all’insegna di un’omologazione insensata.
In un comune caratterizzato da oltre quattro milioni di presenze turistiche annue (dato ufficiale del 2023), la cultura e il paesaggio sono i più importanti mezzi di promozione turistica. La nostra vera, grande attrazione resta il territorio, che è quello dove i cittadini di Lazise hanno scelto di vivere e che non va rovinato o svenduto.
In questo campo c’è molto da fare. E i singoli progetti vanno coordinati e collegati.
Non basta infatti tracciare e promuovere qualche strada di campagna. È innanzitutto necessario riscoprirle e, ove possibile, riaprile dopo lunghi periodi di abbandono e trascuratezza.
La sede stradale va curata riparando buche e ruscellamenti; le alberature ai lati delle strade vanno conservate e curate, asportando, ad esempio rami pericolanti e abbattendo piante morte; vanno manutenuti i fossi e le opere idrauliche per lo sgrondo delle acque. PER REALIZZARE TUTTO QUESTO È OPPORTUNO CHE LA AMMINISTRAZIONE COMUNALE ADOTTI UN PROTOCOLLO DI CONTROLLO E VERIFICA DELLE STRADE BIANCHE E UN PROGRAMMA ANNUALE DI MANUTENZIONE ANCHE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DI CHI LE PERCORRE.
Le strade bianche e gli immediati dintorni debbono essere spazi belli e vivi. A puro titolo di esempio, la conservazione delle piante esistenti e l’impianto di nuovi alberi, scelti tra quelli caratteristici delle nostre zone, potranno riportare o consentire la sopravvivenza anche della fauna tipica dei nostri luoghi, che va controllata e preservata, proteggendola anche dall’intrusione di specie aliene e nocive.
La circolazione e il transito sulle strade bianche comunali va progettata con attenzione per consentire a frontisti e residenti di poterne usufruire secondo le loro necessità, ma ad esempio con limiti di velocità a 30 Km/h per la sicurezza dei gitanti e per evitare di sollevare polveri dannose anche alle colture agrarie. VANNO RIPENSATI ANCHE PERCORSI PER SOLI PEDONI CHE POSSONO ESSERE SVILUPPATI UTILIZZANDO LE STRADINE E I SENTIERI COMUNALI GIÀ ESISTENTI MA OGGI INUTILIZZATI.In generale oltre e parallelamente all’imponente lavoro che le amministrazioni comunali stanno sviluppando in tema di Piste Ciclabili, va riprogettato, potenziato e migliorato l’intero sistema delle STRADE BIANCHE e dei percorsi e sentieri. Ogni tratto deve essere collegato agli altri già esistenti, creando in tutto il territorio una ragnatela funzionale di percorsi alternativi alle strade più trafficate, per fare in modo che la pedalata e la passeggiata diventino momenti di piacere e esercizio fisico, oltre che un’alternativa all’automobile per turisti e per gli stessi residenti.
FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO
- Verifica dell’attuale situazione delle STRADE BIANCHE censite nelle mappature comunali: Produzione di schede di verifica delle STRADE BIANCHE
- Definizione capitolato per la sistemazione del fondo stradale, dei fossi e delle scarpate adiacenti, verifica delle recinzioni, delle siepi e delle alberature confinanti e prossime ai percorsi
- Definizione capitolato per la manutenzione periodica delle STRADE BIANCHE
- Definizione norme e regolamentazione per la circolazione su STRADE BIANCHE
Sulla base di tali documenti elaborati da tecnici specializzati incaricati dal Comune, potranno poi essere attivate le fasi operative per la messa a regime delle STRADE BIANCHE per il loro corretto utilizzo da parte di operatori, residenti, turisti e astanti.
Parallelamente potrà partire l’azione promozionale e comunicativa della mappatura delle STRADE BIANCHE.
PROPOSTA DI PROGRAMMA STRADE BIANCHE
Prima trance (2024-2025)
a. Sistemazione delle seguenti strade (sede stradale e immediate vicinanze)
- Via dei Giuliani (Colà)
- Strada delle Pissarole (Lazise)
- Via Montioni compresa deviazione per Santi (a solo uso pedonale) (Lazise)
- Via Valle – Strada della Ghisella (Colà)
b. Progetto strada pedonale
- Da San Nicolò ai Santi (percorso e visita guidata)
c. Recupero strade comunali dismesse/chiuse
- Individuazione di strade comunali chiuse o dismesse e elaborazione di progetti di recupero.
Seconda Trance (2025-2026)
a. Strade da aprire/tracciare
- Percorso Pedonale San Nicolò – Santi – San Faustino – Sant’Antonio (Saline) – Oratorio Palù dei Mori
- Percorso Pedonale attorno a Colà
b. Strade da valutare
Strade bianche Pacengo
- Collegamento Cammini regionale della via Postumia (vedi mappa) con percorsi pedonali comunali