Con l’aggiornamento dei dati statistici pubblicati sul sito della Regione Veneto, possiamo avere una fotografia quasi completa della stagione 2023.
Complessivamente il sistema ricettivo Lazise conferma l’incremento già registrato fino al mese di giugno. Nel dettaglio vediamo che a livello alberghiero abbiamo una flessione di circa un punto percentuale, mentre l’incremento in termini percentuali ma soprattutto assoluti si registra nei campeggi e nei villaggi turistici. Infatti, nel grafico qui riportato vediamo un + 15,9% di arrivi e un +13,3% come presenze, rispetto al 2022.
In numeri significa che, degli oltre quattro milioni di pernottamenti a Lazise, circa 3.174.000 sono attribuiti ai campeggi, che sono la prima industria turistica del Comune.
Nel dibattito pubblico tra gli operatori del settore alberghiero prevale l’opinione (onestamente “di parte”) che la causa dell’incremento incontrollato del traffico e del numero dei turisti sia da attribuire alle locazioni turistiche e al turismo “mordi e fuggi” (percentuale non rilevabile da questi dati).
Se guardiamo però ai dati regionali, gli affitti turistici registrano circa 81.000 arrivi (+ 11%) e circa 292.00 presenze ( +9%) rispetto al 2022 .
Da questi dati si nota una tenuta complessiva del sistema alberghiero, un costante incremento degli appartamenti per vacanze e soprattutto una continua tendenza di crescita con nuovi record di arrivi e presenze per campeggi e villaggi vacanze. Infatti, in termini percentuali raccolgono il 79% delle presenze di turisti che soggiornano a Lazise.
Complessivamente gli alberghi accolgono circa l’11% delle presenze del Comune, e gli alloggi privati circa il 7% degli ospiti.
Alla luce di questi dati si dovrebbe riconsiderare le responsabilità da attribuire all’incremento di traffico e di presenze turistiche a Lazise.
Si dovrebbe valutare se è questo il
Il Turismo che vorrei
Tutti noi dovremmo capire se è lungimirante continuare a perseguire politiche di espansione open air su un territorio già saturo.
C’è chi nega l’evidenza facendo finta di non vedere i problemi. Di fatto si è scelto per anni di non intervenire puntando su un’ascesa inarrestabile e senza limiti.
A questo punto ci chiediamo se la nuova amministrazione vorrà proseguire con queste politiche d’incremento dei posti letto o se sceglierà la strada di una reale sostenibilità e valorizzazione di Lazise, Colà e Pacengo. Questa visione – che ci auguriamo venga adottata – comporterà una pianificazione attenta e lungimirante, uno sviluppo che mira alla reale difesa del territorio e al benessere della popolazione residente.
Per fare questo, probabilmente, si dovranno prendere decisioni che scontenteranno qualcuno.
Finora non abbiamo visto azioni politiche volte a quest’obiettivo.
Quello che è certo è che se non s’interverrà in maniera efficace, le problematiche cresceranno in modo esponenziale di anno in anno, con il rischio ormai vicino, di subire un depauperamento del territorio, un’emigrazione della popolazione residente con la conseguente perdita di coesione sociale e anche di attrattività turistica.
Serve un drastico cambio di rotta, soprattutto nelle decisioni relative all’urbanistica e alla concessine di ulteriori possibilità edificatorie con deroga per ulteriori campeggi ed alberghi.