L’analisi dei dati relativi al movimento turistico nel Comune di Lazise per l’anno 2024, basata sui dati pubblicati dalla Regione Veneto, delle presenze e degli arrivi registrati nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, restituisce un quadro di sostanziale conferma rispetto al 2023. La presenza turistica è distribuita in maniera ampia e continuativa su base annuale con picchi importanti di presenza nel periodo estivo.
Il totale delle presenze turistiche registrate nel 2024 è pari a 4.052.124 unità, corrispondenti a 797.187 arrivi complessivi.
Il dato comprende tutte le tipologie ricettive, con una netta prevalenza delle presenze in campeggi e villaggi turistici, che da soli rappresentano oltre il 76% del totale con 3.070.236.
Il comparto alberghiero, pur rilevante, si attesta su valori inferiori, con circa 500.000 presenze annue in crescita del 7,4.Le strutture extra-alberghiere (alloggi brevi, B&B e Agriturismo) hanno registrato 482.094 presenze, in crescita rispetto all’anno precedente del 12,6%.


Dal punto di vista della provenienza geografica, i dati ufficiali indicano una forte prevalenza della componente internazionale.
Tra i visitatori stranieri, il mercato tedesco domina in maniera netta, con 2.085.884 presenze e una quota di mercato del 51,5% sul totale degli stranieri. Seguono, a grande distanza, Paesi Bassi (14,3%), Austria (6,3%), Danimarca (5,1%) e Svizzera (3,6%). La distribuzione delle altre nazionalità presenta valori inferiori al 3%.
Per quanto riguarda il turismo interno sono state rilevate 502.176 presenze con un calo rilevante del –17% rispetto al 2023
Quindi la differenza in negativo 2024 su 2023 – 2,1% è stata data dal marcato calo di presenze di italiani.
La distribuzione delle presenze nel tempo non è uniforme: i dati mensili indicano un forte incremento tra aprile e ottobre, con un picco massimo in agosto. Gli eventi locali e le festività contribuiscono a incrementi temporanei significativi dei flussi, ma il volume di base risulta già elevato nella media giornaliera annuale.
L’IMPATTO SUL TERRITORIO E SUI RESIDENTI
La configurazione territoriale di Lazise, con una componente lacustre che rappresenta oltre la metà della superficie comunale, accentua la concentrazione spaziale delle presenze turistiche. La porzione utile di territorio (30 km²) è sede sia delle principali attrazioni, sia dell’intero sistema ricettivo. Questo determina una densità turistica effettiva molto elevata, in rapporto sia alla superficie disponibile sia alla popolazione residente.
Infine, la composizione dell’offerta turistica mostra una prevalenza di strutture ad alta capacità ricettiva, con particolare rilievo del comparto open air. La crescente incidenza delle strutture extra-alberghiere, in parte legata ai nuovi modelli di ospitalità turistica, contribuisce ulteriormente ad aumentare il numero di presenze giornaliere, con effetti rilevanti sulla saturazione dei servizi locali.
La popolazione residente nel Comune è di circa 7.000 abitanti, mentre la superficie complessiva è pari a 65 km², dei quali circa 35 km² sono costituiti da superficie lacustre. La superficie effettivamente emersa, su cui si distribuiscono gli insediamenti e le attività turistiche, è quindi pari a 30 km².
Per valutare l’impatto del turismo sul territorio possiamo utilizzare i seguenti indicatori
- Media giornaliera delle presenze: circa 11.102 turisti/giorno su base annua.
- Indice di intensità turistica (presenze giornaliere / residenti): 1,58.
- Indice di estensione turistica (presenze giornaliere / km² di terra): 370 turisti/km²/giorno.
I valori sopra indicati definiscono un quadro di pressione turistica superiore alla capacità di carico turistico in modo strutturale, dato oramai acclarato.
QUALCHE CONSIDERAZIONE FINALE
Lazise, come molte altre destinazioni ad alto richiamo turistico, sembra attraversare una fase di trasformazione silenziosa: non più luogo, ma prodotto; non più comunità, ma vetrina.
L’identità storica, paesaggistica, sociale si diluisce sotto la pressione di una domanda turistica che seleziona e consuma secondo logiche rapide, visive, numeriche. I centri storici si somigliano, le esperienze si ripetono, i mercatini locali vendono souvenir made in altrove.
Nel processo, l’unicità si assottiglia, si piega alle aspettative standardizzate, si lascia modellare dai flussi e dal margine. Ciò che era raro, diventa replicabile. Ciò che era vissuto, diventa confezionato. E se Lazise conserva ancora tratti riconoscibili, è solo questione di tempo: senza una visione, senza una politica, ogni luogo finisce per assomigliare a un altro.
Il guadagno economico, che pur rappresenta una leva importante, si impone come fine ultimo. Ogni scelta, ogni deroga, ogni mancata regolamentazione, sembra rispondere a un’unica logica: quella del rendimento immediato. Eppure, nel medio periodo, l’erosione del senso del luogo, cioè del legame tra gli abitanti e il loro radici, presenta un conto ben più alto e spesso irreversibile.
In questo contesto, vogliamo fare nostra una massima di Virgilio:
“Felix qui potuit rerum cognoscere causas”
felice colui che ha potuto conoscere le cause delle cose.
A cui ci permettiamo di aggiungere:
Ma più amaro è il destino di chi, pur conoscendole, le ignora.
Chi amministra conosce. Ma conoscere non basta, se manca il coraggio di ammettere che il successo numerico non equivale a una visione, e che l’unicità di un luogo non si conserva con le parole, ma con le scelte.
La bellezza non si difende con i post sui social. Si difende con il limite, con la misura, con una direzione. E quando manca tutto questo, non resta che guardare l’identità dissolversi, lentamente, nel riflesso lucido di un’economia che guadagna oggi, svuotando il domani.