Cultura|

PRIMO MUSEO E CENTRO CULTURALE PER LA COSTITUZIONE ITALIANA

PREMESSA

La frazione di Pacengo in passato è stata oggetto di numerose realizzazioni importanti dal punto di vista storico architettonico.

Tra le numerose testimonianze di Ville, parchi, edifici storici che sopravvivono a fatica in mezzo agli insediamenti turistico ricettivi, c’è una realtà che riteniamo possa costituire un significativo esempio identitario per Pacengo: la Villa Alberti ed il suo splendido Viale.

Villa Alberti è un edificio di cui parla anche Giambattista Simeoni nella sua Guida generale del Lago di Garda illustrata del 1878; scrive che arrivando da Peschiera, superata la parrocchiale “ti apparisce a mano destra un vasto parco con cancellata sulla via pubblica, nel mezzo del quale sorge un palazzo costruito solo a metà, ma che una volta ultimato accrescerà la fama dell’architetto Giuseppe Barbieri di Verona, autore del disegno. Questa signorile residenza appartiene al conte Vittorio Piatti del Pozzo, Maggiore ed ufficiale d’ordinanza di S.M. il Re, e forma parte centrale di una grande estensione di campagna che al Piatti appartiene.”

Alla fine dell’Ottocento il conte Piatti dal Pozzo cede il complesso ad Alessandro Alberti, da cui discendono gli attuali proprietari. Dell’edificio padronale progettato dal Barbieri è stata realizzata solo l’ala meridionale su tre piani dalle forme molto lineari: la cornice di gronda è sostenuta da mensole sagomate mentre tutte le finestre presentano cornici in pietra “ad orecchio” di gusto tardo settecentesco.

Il corpo centrale della villa, quello che sarebbe stato in asse con il cancello d’ingresso al giardino, non venne realizzato, così come l’ala a settentrione. Dopo la descrizione del Simeoni datata 1878, il progetto del Barbieri viene abbandonato. La casa viene completata seguendo la moda neo-medievale: la nuova ala settentrionale e la torre d’angolo con merlature, finestre a sesto acuto ed intonaco a finti mattoni.

Separata dal giardino sorge la corte agricola, un vasto complesso con scuderia, abitazione del gastaldo e dei contadini. Negli anni settanta del Novecento la corte ha lasciato il posto alla piazza del paese intitolata al senatore Antonio Alberti, protagonista della vita politica locale e nazionale dell’immediato dopoguerra.

Elemento di spicco sono le scuderie, ora in completa rovina, che verso la villa presentano un’apertura di gusto neoclassico con colonne doriche, esplicito riferimento al lessico architettonico del Barbieri. La medesima impronta stilistica è riscontrabile nella cancellata che corre lungo la Gardesana: al centro si apre l’ingresso d’onore con quattro pilastri a forma di erma greca raffiguranti le stagioni.

Dall’altra parte della pubblica strada partendo proprio dal centro della cancellata – scrive ancora il Simeoni – scendeva fino al lago un magnifico viale d’antichi pini che venne distrutto dalla soldatesca austriaca in odio al proprietario che intanto valorosamente combatteva nell’esercito nazionale”. Si tratta del lungo viale (poi ripiantumato con platani, scomparsi anch’essi) che conduce alle rive del Garda dove sorge la torretta belvedere detta La Guglia, circondata da un boschetto di olmi, carpini e cipressi.

Questa originale costruzione sorge in posizione elevata rispetto alla riva del lago: di forma cilindrica, essa presenta una scala in pietra che corre lungo le pareti esterne conducendo ai vari piani e quindi al terrazzo belvedere: un tempo la “guglia” era circondata da alberi potati in modo da creare una cornice verde intorno alla costruzione. Il lungo abbandono e i vandalismi stanno mettendo a rischio l’esistenza di questo luogo che rappresenta un “unicum” nel paesaggio lacustre.

Questo inestimabile patrimonio caratterizzante il territorio, vincolato dalla Soprintendenza già a partire dal 1939 (L. 1497/1939) a testimonianza dell’indiscussa valenza sul piano paesaggistico, storico e culturale, è oggi curato dagli eredi del Senatore Alberti.

Le massicce speculazioni edilizie che si sono sviluppate nel corso degli ultimi decenni nelle aree adiacenti il complesso della Villa Alberti con finalità ricettivo-turistico rischiano di far perdere al paese e soprattutto alla frazione di Pacengo, un pezzo importante della sua storia.

La porzione del complesso di cui trattasi, relativa alle Scuderie è stata ceduta ad operatori immobiliari che non paiono sensibili al valore storico del sito.

Riteniamo che, nel rispetto delle volontà degli attuali proprietari, sia importante e necessario un interessamento dell’amministrazione comunale a tutela e valorizzazione della VILLA e del VIALE Alberti.

Questo anche in considerazione di un ulteriore straordinario elemento: la figura del Senatore Antonio Alberti, protagonista dell’immediato dopoguerra.

L’avvocato Antonio Alberti fu nominato dal Comitato provinciale di Liberazione nuovo Commissario, succedendo ad Aldo Pasqualini, comandante del Corpo Volontari della libertà.

Lo stesso Alberti verrà in seguito eletto all’Assemblea costituente nel 1946 e poi vicepresidente del Senato della Repubblica dal 1948 al 1953.

Nella veste di membro dell’Assemblea costituente, rappresentante del partito Democratico Cristiano presentò l’emendamento per l’istituzione di cinque senatori a vita.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

La frazione di Pacengo è stata oggetto negli ultimi 20 anni di nuove edificazioni con finalità turistico ricettive senza paragoni. Oltre alle realizzazioni già effettuate, sono in corso di perfezionamento le progettazioni di molti altri importanti insediamenti sempre con finalità turistico ricettivo.

Di questo passo, nulla facendo, rischiamo di rimanere solo con la Chiesa!

Certo, si tratta di proprietà private per le quali la scelta su come disegnare il futuro spetta ai legittimi proprietari.

Sarebbe però opportuno, per non dire necessario, intraprendere l’interlocuzione con i proprietari di Villa Alberti e del relativo Viale al fine di individuare un percorso condiviso che potesse portare alla acquisizione al patrimonio comunale della VILLA e del VIALE.

Questo al fine di provvedere al restauro dell’immobile ed al ripristino del Viale per riportare all’antico splendore uno dei luoghi in passato di maggior interesse.

Al proposito va sottolineato che la Regione Veneto ha individuato le linee di indirizzo strategiche, in attuazione della legislazione dell’ l’Unione Europea con utilizzo dei fondi da questa stanziati, ed ha  identificato e realizzato una serie di strumenti volti al supporto economico per la ristrutturazione di Ville venete sia dal punto di vista strutturale che di contesto, affermando che esse costituiscono “un patrimonio straordinario di forte tipicità e di strettissima connessione con la morfologia e con la storia del territorioe un elemento caratterizzante del paesaggio e si connotano pertanto quale patrimonio di forte valenza identitaria” . Questa possibilità di accedere alle contribuzioni pubbliche per il restauro certamente potrebbe facilitare la definizione di un progetto di finanza teso alla realizzazione dell’intervento di ristrutturazione.

Parimenti il Viale potrebbe essere riaperto (attualmente è impraticabile, le piante sono state tagliate, la Guglia vicino al lago è diroccata) e ripiantumato con le originarie file di cipressi, oltre a rendere agibile l’accesso al Lago.

Le finalità di questo duplice intervento sulla Villa e sul Viale Alberti, oltre al recupero di una parte importante della storia identitaria del nostro paese e della sua frazione, potrebbe dar vita a due complementari sviluppi di attività per le quali poco sin qui si è fatto:

La Villa Alberti, o una parte di essa,  una volta ristrutturata, potrà divenire – grazie al ruolo del Senatore Alberti quale Padre Costituente – il centro culturale per l’approfondimento delle tematiche relative alla Costituzione Italiana.

Ciò darebbe vita ad un centro di interesse complementare a quelli fin qui sviluppati negli ultimi 50 anni tesi essenzialmente allo svago, vacanze e pachi divertimenti, diversificando la proposta delle eccellenze del nostro territorio e focalizzando l’attenzione su uno dei temi culturali dove coesistono la storicità e l’attualità.

Attraverso le collaborazioni con gli atenei veneti Villa Alberti potrebbe poi diventare il punto di riferimento per le tematiche e gli approfondimenti a livello nazionale sulla nostra Costituzione. Una parte della Villa potrebbe essere dedicata al museo della Costituzione e diventare meta di visite di studenti di scuole di vario livello ed università.

Il Viale che da Villa Alberti scende al Lago, potrebbe parimenti essere oggetto di ripristino dell’originario disegno architettonico immaginato oltre 150 anni fa, venir collegato all’utilizzo della Villa attraverso la ristrutturazione e valorizzazione della Guglia a Lago – che rappresenta un manufatto identitario per gli abitanti della frazione-, ma soprattutto costituire un “pettine a lago” pedonale in un contesto straordinario, cosa della quale il paese è gravemente carente.

Anche il Viale è sottoposto a vincolo paesaggistico e monumentale e il suo ripristino certamente potrebbe essere appoggiato degli enti preposti alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale.

Inoltre, il vasto parco-giardino, o una parte di esso, che circonda la villa potrebbe diventare uno spazio verde a servizio degli abitanti, in un centro come Pacengo privo di verde pubblico.

La preoccupazione per il futuro di Villa Alberti è progressivamente cresciuta nella sensibilità dei residenti negli ultimi anni, in relazione allo stato di degrado in cui versano le Scuderie, anche per poter evitare che diventi l’ennesimo resort di lusso, togliendo un altro pezzo dell’anima identitaria del paese e della Frazione di Pacengo.

Parimenti per il futuro del Viale Alberti, non si sa quasi più cosa pensare; gli alberi sono stati tagliati alla base, la Guglia sta cadendo a pezzi, come ultima novità abbiamo visto che per poter realizzare una rotonda (funzionale ad un’ennesima lottizzazione che porterà ulteriore sviluppo urbanistico) si è pensato di utilizzare il tratto iniziale del Viale smantellando inevitabilmente il portale d’accesso.

Cosa siamo disposti a sacrificare per questo massiccio sviluppo urbanistico? Questa volta pare debba essere l’ingresso del Viale, la prossima?

L’amministrazione comunale ha gli strumenti per risolvere la questione. Certamente non è semplice e l’iter procedurale ed amministrativo è lungo e molto complesso, perciò servono la volontà e la determinazione per verificare i presupposti per la realizzazione del progetto. La finalità culturale che vediamo in questa proposta, riteniamo possa costituire l’inizio di un percorso volto allo sviluppo di una diversa sensibilità nei confronti della cultura, da intendersi non solo più come approfondimento da far fare ad altri “comprando” presentazioni e servizi già confezionati, ma come consapevolezza del valore del patrimonio comunale che vuole divenire centro di sviluppo di una attività endogena al paese e alla sua frazione.

28 Agosto 2024

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